Abbiamo Incontrato - Un referendum che fa acqua
Un referendum che fa acqua
Evento del: 06/06/2011 17:30 - Auditorium dell'Ara Pacis
Data articolo: 06/06/2011

Il quinto appuntamento di “Aspettando Roma InConTra” è stato dedicato a un tema caldo e di grande attualità, che ha mobilitato il mondo della politica, dell’economia, dei mass media e la società civile: il referendum sull’acqua, in programma il 12 e 13 giugno. Un tema di grande polarizzazione delle opinioni, affrontato dal palco di “Aspettando Roma InConTra” con un approccio esplicito e non ideologizzato, volto a dar voce a chi pensa che le risorse idriche siano sì un bene pubblico, ma da gestirsi con le regole di mercato, in nome di un’efficienza che garantisca un buon servizio ai cittadini, ma non pesi sui conti dello Stato. 

 
A discuterne nel dibattito che si è svolto all’Ara Pacis, condotto da Enrico Cisnetto, numerosi ospiti dal mondo della politica e delle imprese, esperti ed esponenti di varia provenienza, che si sono confrontati nel dialogo e non nello scontro, pur esprimendo idee a volte contrapposte.  Il segretario nazionale della Cisl, Raffaele Bonanni ha infatti affermato: “Non credo all’istituto del referendum su questioni economiche in merito alle quali è la classe dirigente che deve prendersi delle responsabilità. Forse se non vado a votare”, mentre l’ex sindaco di Torino, Sergio Chiamparino ha sottolineato la volontà di recarsi alle urne per esprimere due “no” ai quesiti sull’acqua che penalizzerebbero un giusto meccanismo di concorrenzialità nel settore idrico. Il ministro per i Rapporti con le Regioni e Coesione Territoriale Raffaele Fitto - estensore insieme a Rochi della legge messa in discussione dai referendum - ha espresso preoccupazione nel caso di raggiungimento del quorum quesiti che "non hanno nulla a che vedere con la privatizzazione di un bene pubblico, ma soltanto con la concorrenza nella gestione". Concorrenza di cui parla anche Roberto Bazzano, presidente di Federutility, come prerequisito per ottenere una buona qualità del servizio.

Anche l’amministratore delegato di Acea Marco Staderini si è mostrato preoccupato per l'esito del referendum sull'acqua che "sta per buttare all'aria l'intero settore in base a demagogia e falsità. La situazione risente sempre della campagna elettorale in corso. Si strumentalizza sempre il tema dell'acqua indifferentemente da destra e da sinistra". L’amministratore delegato del fondo F2I, Vito Gamberale ha parlato di un “passaggio khomeinista” per il nostro Paese, in cui “c’è un giudizio negativo sulla privatizzazione, a partire dall'esperienza disastrosa della privatizzazione Telecom”. Durante l’incontro è stato sentito anche il conduttore e giornalista televisivo Alessandro Cecchi Paone che, in collegamento telefonico da Milano, ha riflettuto su ruolo e responsabilità dei media nella veicolazione, spesso demagogica  e fuorviante,  dei messaggi referendari.

Un intervento particolarmente significativo e condiviso da tutti gli ospiti è stato quello di  Alessandro Ortis, già presidente dell’Autorità energia elettrica e gas, che con l'affermazione “il costo della goccia d’acqua è pari a zero" ha sintetizzato il valore economico in tariffa della qualità del servizio per captarla, pulirla, portarla, fino al contatore che abbiamo in casa".


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