Abbiamo Incontrato - L'(IM)PAR CONDICIO DELL'INFORMAZIONE
L'(IM)PAR CONDICIO DELL'INFORMAZIONE
Evento del: 14/01/2013 18:30 - Auditorium dell’Ara Pacis - Via di Ripetta, 190
Data articolo: 14/01/2013
​La prima puntata del 2013 di “Roma InConTra - Ara Pacis è dedicata all’informazione. E alla Par Condicio. Perché siamo in campagna elettorale, e per quanto l’intenzione della nostra trasmissione di approfondimento sui temi della grande attualità sia quella di discutere, ragionare e non mica fare varietà, poi arrivano Santoro e Berlusconi, vecchie glorie del cabaret travestiti da giornalista e politico, ed ecco che 9 milioni di italiani si piazzano davanti al video sul divano di casa, birra e pop-corn a portata di mano, e si godono lo spettacolo.
Nella puntata “(Im) Par Condicio dell’informazione”, con il consueto approccio più talk e meno show ci siamo domandati quali fossero i ruoli di Santoro e Berlusconi, realizzando che il vero problema è che questi due maestri hanno fatto scuola: così va il giornalismo italico, così va la politica italiota. Dopo l’editoriale di Enrico Cisnetto e gli aggiornamenti di Anna Colavita, dello staff di Incontra, ci siamo chiesti se sia normale che per regolare il flusso della loro presenza televisiva i politici si siano inventati un obbrobrio normativo chiamato nobilmente “par condicio”? Di un sistema che pretende di pesare l’esternazione delle idee con il bilancino del farmacista fino al punto di mettere preventivamente le mutande al Festival di Sanremo. Quanto e come la televisione, i giornali e il web influenzano le scelte degli italiani, a cominciare da quelle politiche? Siamo sicuri che usare il bilancino favorisca equilibrio e trasparenza? E se le prossime elezioni si vincessero tornando ai comizi in piazza?
Ne abbiamo discusso con Beatrice Lorenzin, deputato, candidato Pdl, Gianni Ippoliti, conduttore televisivo, Piero Sansonetti, direttore Gli Altri e Calabria Ora, Aldo Forbice, giornalista e conduttore radiofonico, in collegamento da Telelombardia, il semiologo Ugo Volli, e con Paolo Gentiloni, deputato, candidato Pd, che in conclusione ha detto la sua anche sulla vicenda del Beauty Contest, specificando che “Mi sembra evidente che l’asta delle frequenze sia stata lasciata in eredità al prossimo governo. Io credo però – ha proseguito – che su questo tema l’Agcom stia facendo un buon lavoro. Mi auguro che questo lavoro, seguendo le direttive europee, sia completato anche prima della fine della legislatura, e quindi entro un mese da oggi. Dopodiché, per i passi successivi è ovvio che l’autonomia del governo è molto relativa. I criteri della gara li stabilisce l’Agcom d’intesa con l’Unione europea. Una volta stabiliti il prossimo governo potrà solo operativamente svolgere quanto stabilito”. Gentiloni ha poi aggiunto che “la legge sulla Par Condicio è certamente figlia dei suoi tempi. Ha compiuto 12 anni, avrebbe bisogno di una manutenzione perché tutto è cambiato intorno a noi e quindi mi auguro che nella prossima legislatura uno dei temi sia anche quello di aggiornarla”.
 
 

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